I DIRITTI CULTURALI COME STRUMENTO DI SVILUPPO E COESIONE SOCIALE

DAL PATRIMONIO CULTURALE ALLA COMUNITA’ DI PATRIMONIO

Autores

  • Mario Donatiello UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA LUIGI VANVITELLI

Palavras-chave:

DIRITTI CULTURALI; PATRIMONIO CULTURALE; CONVENZIONE DI FARO; COMUNITA’DI PATRIMONIO.

Resumo

Gli studiosi più attenti al diritto internazionale umanitario ormai da tempo utilizzano la nozione, e dunque ammettono l’esistenza della categoria giuridica dei diritti culturali, anche alla luce di un vasto e articolato repertorio di documenti dell’ONU e di convenzioni dell’UNESCO che sin dal 1948 vi fanno espresso riferimento. I diritti culturali si riferiscono alla protezione e alla promozione dei diritti umani che riguardano l'accesso, la partecipazione e il godimento della cultura e del patrimonio culturale. Il patrimonio culturale si riferisce all'insieme di beni materiali e immateriali che rappresentano l'eredità culturale di un popolo o di una comunità. Questi beni includono monumenti, siti archeologici, opere d'arte, manufatti storici, tradizioni orali, espressioni artistiche, pratiche sociali, conoscenze tradizionali e altro ancora. Il patrimonio culturale è un elemento importante dell'identità collettiva e individuale, contribuendo alla diversità culturale, alla coesione sociale e alla comprensione reciproca tra le persone. I Diritti culturali sono sanciti in diversi strumenti internazionali, tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione di Friburgo sui diritti culturali, la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e la Convenzione per la protezione del patrimonio culturale sottomarino, la Convezione di Faro. E’ proprio con la Convenzione di Faro, che integra e consolida i precedenti strumenti del Consiglio d’Europa,  che avviene un vero e proprio cambio di paradigma essa infatti incoraggia l'approccio partecipativo e inclusivo alla gestione del patrimonio culturale, coinvolgendo la società civile, le comunità locali e i gruppi interessati. Ciò significa che le decisioni sulla conservazione, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale dovrebbero essere prese in collaborazione con le persone che vivono e appartengono a quella comunità, dando loro voce e responsabilità nella gestione del proprio patrimonio. Attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, una comunità può creare opportunità di lavoro e di sviluppo economico. Ad esempio, la promozione del turismo culturale può generare entrate economiche per la comunità attraverso l'ospitalità, i servizi turistici, l'artigianato locale e altre attività connesse. Inoltre, il patrimonio culturale può essere utilizzato come fonte di ispirazione per l'innovazione e la creazione di imprese culturali e creative, che a loro volta possono generare posti di lavoro e contribuire alla crescita economica. Un altro aspetto importante è che il patrimonio culturale può fungere da catalizzatore per il riscatto sociale di una comunità. La valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale possono contribuire a rafforzare l'identità e l'autostima di una comunità, preservando la memoria collettiva, le tradizioni e le pratiche culturali uniche. Dunque il mio lavoro ha l’obbiettivo di analizzare come le esperienze di valorizzazione e gestione del patrimonio culturale dal basso possano favorire un senso di appartenenza e di orgoglio nella comunità stessa, promuovendo la coesione sociale e contribuendo al suo sviluppo. In sostanza come dal concetto di patrimonio culturale si possa giungere a quello di Comunità di Patrimonio.

Publicado

03.10.2023

Edição

Seção

SIMPÓSIO P06 - CONSTITUIÇÃO, DEMOCRACIA, DIREITOS CULTURAIS E AMBIENTAIS