IL DIRITTO UMANO DI MUOVERSI
L'ORDINAMENTO GIURIDICO E LE AZIONI DELL'ITALIA IN MATERIA D'IMMIGRAZIONE
Palavras-chave:
diritti umani, diritti dell'immigrazione, democrazia, fraternità, ospitalitàResumo
Rendere più flessibile il diritto, estenderlo al di là delle norme e intenderlo come pilastro della costruzione della cittadinanza (democrazia) sono esigenze che si sono rese necessarie dalla modernità in poi. Dall'epoca moderna, si è maggiormente diffusa l'esigenza di realizzare l'uguaglianza in senso più sostanziale, che non implica trattare tutti in modo eguale ma scorgere le differenze tra le situazioni in cui versano gli uomini, e proprio in ragione di ciò, trattarli in modo diverso. È innegabile che un migrante sia un estraneo nella comunità politica in cui «chiede casa/ospitalità» e gli vengono talvolta imposte regole e limiti più stringenti, ma soprattutto, sembra che in tutti gli ordinamenti (sociali, giuridici) sia richiesto al migrante, al fine di integrarsi in modo effettivo, di abbandonare la sua cultura, smettere di osservare le sue tradizioni, parlare la sua lingua, e mescolarsi con la società «ospitante» al punto da diventare invisibile, altrimenti verrà rifiutato. L'immigrazione è, quindi, un tema attuale che può verificarsi in modo massiccio in specifici território e tempi storici rio a causa delle catastrofi naturali, delle carestie, condizioni di sopravvivenza, delle guerre civili, delle violazioni di massa dei diritti umani, ecc. Si tratta di una situazione in atto che, dal punto di vista giuridico, non può essere affrontata e regolata solo alla luce di accordi e trattati internazionali, ma dipende anche dal ruolo di ciascuno Stato sovrano, dal suo ordinamento giuridico interno e dall’atteggiamento di ogni comunità nei confronti degli immigrati. Come recentemente indicato dalla Camera dei Deputati, nella XVIII Legislatura la gestione delle politiche migratorie è stata caratterizzata dall'adozione di diversi provvedimenti di urgenza. Ci sono stati diversi tentativi (tra strumenti legali) di regolamentare e organizzare l’immagrazione e anche alcune pratiche per scoraggiare gli arrivi in Italia. La ricerca fu guidata dal metodo deduttivo, partendo da argomentazioni generali fino ad argomentazioni particolari, la cui logica fondamentale deve essere stabilita tra le premesse presentate per ottenere una conclusione chiara e sintetica. In questo modo si partì da una ipotesi ampia, incentrata sull'esistenza in Italia di impegni normativi a tutela dei diritti umani del migrante, e da un presupposto limitato, che dimostri la legittimità dei principi di Fraternità e Ospitalità. Dal rapporto che si instaura tra le premesse si intuisce che si dedurre che l'esercizio della cittadinanza e l'accoglienza del migrante sono di primaria importanza, in quanto diritti e doveri di tutti verso tutti, il cui esito punta alla garanzia del diritto di tutti alla pace e la sua rilevanza affinché il diritto umano di spostarsi tra i territori possa realizzarsi senza violazioni.