EVOLUZIONE TECNOLOGICA E ADEGUAMENTO NORMATIVO
IL RUOLO ATTIVO DELLA CORTE COSTITUZIONALE NELLA REGOLAMENTAZIONE E TUTELA DEI NUOVI DIRITTI
Palavras-chave:
DIRITTI, EVOLUZIONE, TUTELA, LEGISLAZIONE, GIURISPRUDENZAResumo
L' attuale era tecnologica è caratterizzata da elementi innovativi in dinamica continua che non consentono di definire orizzonti evolutivi di approdo. Le rapide innovazioni del progresso scientifico e tecnologico, con forte impatto sulla dimensione dei diritti della persona, hanno comportato nuove prospettive nella qualificazione dei diritti umani, ampliandone la gamma ed i contenuti, nonché determinato nuove esigenze di tutela individuale e collettiva, legislativa e giurisdizionale. All’ampliamento, almeno potenziale del novero dei diritti con la creazione di nuovi diritti e l'estensione dei contenuti di quelli tradizionalmente riconosciuti, corrispondono, quasi inevitabilmente, significative minacce di compressione degli stessi. In tale condizione di fluidità il dato normativo appare spesso inadeguato a governare il conflitto che tendenzialmente si pone tra esigenze del progresso tecnologico e consolidamento della moderna definizione ed attuazione dei diritti umani adeguata all’evolvere dei tempi; in questa logica di adeguamento e bilanciamento risulta valorizzato il ruolo della giurisprudenza costituzionale alimentato dalle pronunzie delle Corti di giustizia dei diritti dell’uomo che, di fatto, attraverso la risoluzione delle controversie consolida la dimensione dei nuovi diritti o le esigenze di tutela ed individuano gli strumenti più adeguati di garanzia per successivi interventi di regolamentazione normativa del legislatore. Questa evoluzione dell’azione della Corte Costituzionale, non solo più solo orientata alla declaratoria di incostituzionalità, ma “vigile ed al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi”, come testualmente proclamato, verso l’attuazione del diritto vivente si evidenzia in modo più accentuato nelle situazioni in cui il progresso scientifico tecnologico incide nella sfera della persona, della famiglia, della salute e dell’ambiente, nel campo del biodiritto, ove la connotazione giuridica si permea più che altrove di valenze etiche e culturali. In questi ambiti, in modo esplicito, la Corte ha rivendicato la sua funzione nell’assicurare “il rispetto della Costituzione, costantemente aperta al confronto con il Parlamento, chiamato a dare sviluppo concreto ai diritti”. In ambiti particolarmente delicati quali, ad esempio inseminazione artificiale ed fine vita, ed in genere nelle questioni legate alla bioetica, ove il legislatore ordinario ha manifestato inerzia o limiti nel proprio agire, proprio la Corte ha esplicitamente sopperito, nel pieno rispetto degli equilibri tra gli organi, sollecitando il Parlamento a provvedere per colmare le lacune normative emerse da problemi nuovi e migliorare in senso moderno la legislazione ordinaria. Ciò evidenzia come il progresso tecnologico e scientifico, aprendo nuovi scenari e prospettive per il mondo del diritto, abbia condotto a rimodellare anche i rapporti tra gli organi costituzionali. La ricerca si propone di verificare, in particolare, in quali casi e con quali modalità la Corte Costituzionale italiana abbia fatto uso delle cd. “sentenze monito”, formalmente di rigetto, ma contenenti un esplicito avvertimento al legislatore a provvedere, entro un termine stabilito, per prevenire una possibile futura declaratoria di incostituzionalità con effetti sostanziali di modifica dell’assetto normativo da parte della stessa Corte.